L’UNITA’ - 18 Febbraio 2005
AL PRIMO RISATE IN ARRIVO
 
"Castigat ridendo mores". Questo adagio, giunto sin dall’antichità ai nostri giorni, fotografa in maniera eccellente la notevole influenza che il comico ha avuto sugli usi ed i costumi della nostra società. La satira politica, la caricatura, il motto di spirito, le barzellette hanno assolto, da sempre, alla funzione di risvegliare ed illuminare coscienze assopite, di riportare, anche per un solo attimo, inconsapevolmente, l'individuo a certi stadi infantili della vita. Del resto, si sa, il riso è sempre destabilizzante, al punto che uno dei vecchi motti degli anarchici era: "Una risata vi seppellirà". Colomba Rosaria Andolfi da anni, propone una comicità dolce-amara che non è solo una momentanea anestesia del cuore o puro divertissement. La sua ultima piece "Un rimedio per ogni male" è in scena a Napoli al Teatro “Il Primo", dal 18 al 20 febbraio (Feriali Ore 21:00- Festivo Ore 18:00). Diretto da Maria Teresa Sisto (che appare anche nelle vesti di attrice) è interpretata da un affiatato cast di attori composto da Vincenzo Bonanno, Carmen Bucciarelli, Maria De Gennaro, Marisa Catalano, Maria Rosaria Miniero, Rosa Belgiovine, Roberto Pagliocca, Carlo Paoletti, Pino Pinto.

NAPOLIPIU' - 20 FEBBRAIO 2005
Diverte al teatro "Un rimedio per ogni male" della compagnia Il Guazzabuglio.
Quando la vita matrimoniale "scoppia"...di salute
   
ROMA - 21 FEBBRAIO 2005
IN “UN RIMEDIO PER OGNI MALE”. I MILLE RISVOLTI COMICI DELLA VITA QUOTIDIANA
 
NAPOLI. Situazioni comiche e paradossali in un interno piccoloborghese: è l'affresco o meglio lo spaccato di vita quotidiana che Maria Teresa Sisto, regista e interprete principale della commedia "Un rimedio per ogni male", ha proposto al pubblico del teatro “Il Primo”. Lo spettacolo racconta con lievità di due solitudini: don Saverio, ipocondriaco e apatico protagonista della vicenda, che vive ormai da anni recluso in casa, vittima delle sue stesse nevrosi; e la moglie, donna Matilde, che ne subisce le ossessioni ed i lamenti ed è costretta a prendersi cura di un malato immaginario. La commedia esplora aspetti della vita quotidiana cogliendone i risvolti comici: quante persone sonnecchiano in una vita infelice e frustante senza scosse, derubati della volontà, prigionieri inconsapevoli delle proprie nevrosi, delle loro sofferenze e infelicità. Il protagonista della vicenda, concentrato negativamente ma in modo totalizzante su se stesso, perde di vista la vita vera e le gioie quotidiane, si fa scivolare via anche il rapporto con la moglie, rifugiandosi in un vittimismo nel quale naviga contento, nel quale si sente al sicuro come in un comodo guscio, e resta lì immobile mentre attorno a lui va avanti la vita. Il testo da cui è tratto lo spettacolo è dell'autrice contemporanea Colomba Rosaria Andolfi. La regia di Maria Teresa Sisto è dinamica e brillante: «La comicità non è altro che uno strumento per poi passare all'ironia e alla satira, ma i picchi drammatici dello spettacolo immediatamente si stemperano - spiega la regista - l'autrice del testo, non insiste mai su alcuni problemi, non utilizza un unico registro, non è monocorde: ci sono proposte che possono stimolare la riflessione del pubblico permettendogli però di riderci sopra: la risata ha un senso, diventa causa ed effetto allo stesso tempo e consente al pubblico di pensare se lo vuole fare, senza imporlo, o altrimenti di riderci su». Tra divertenti e riuscite gag e battute di forte presa sul pubblico, tra momenti di intensa drammaticità e altri di riflessione, lo spettacolo si snoda rendendo attuale la tradizione del teatro napoletano. (Nunzia Abet)
   
CRONACHE DI NAPOLI - 23 FEBBRAIO 2005
AL “PRIMO” LA COMMEDIA DI COLOMBA ROSARIA ANDOLFI
 

Ancora un successo per Maria Teresa Sisto che con la sua Compagnia il Guazzabuglio ha portato in scena al teatro “Il Primo” di Napoli il 18, 19 e 20 Febbraio “Un rimedio per ogni male”, un’altra esilarante commedia in due atti di Colomba Rosaria Andolfi che da anni propone testi comici finalizzati al sociale. L’Autrice napoletana con questo lavoro sembra strizzare l’occhio al pubblico con un titolo così rassicurante e coinvolgerlo fin dall’inizio in una storia dove la comicità esplode all’avvicendarsi dei personaggi strani per le situazioni che si vengono a creare, situazioni solo in apparenza assurde perché niente affatto lontane dalla realtà di questa società “malata”. Ma, esiste un rimedio efficace per combattere oggi dei mali sociali come l’egoismo e l’incomunicabilità? Sicuramente, no! Saverio, il protagonista della commedia che ne è affetto, né è la riprova. L’incomunicabilità e l’egoismo, spesso anche associati come in questo caso, sono mali insopportabili non per chi li ha in sé, ma soprattutto per chi li subisce come Matilde, personaggio vitale della vicenda, costretta ad addossarsi tutto il carico di un difficile menage familiare, malanni compresi del marito, e ciò senza il benché minimo riscontro da parte di Saverio, ignaro e assente, prigioniero felice del suo egocentrismo. Due atti di autentica comicità affidati all’attenta regia di Maria Teresa Sisto. Nutrito e affiatato il cast degli attori, tutti perfettamente calati nei ruoli ed incisivi nella interpretazione: Vincenzo Bonanno (Saverio), Maria Teresa Sisto (Matilde), Carmen Bucciarelli (Gloria), Maria Rosaria Miniero (Adelina), Carlo Paletti (Cav. Pregadio), Marisa Catalano (Adalgisa), Maria De Gennaro (Romilda), Rita Belgiovine (Sig.ra Cardicchia), Pino Pinto (uomo vestito di scuro), Roberto Pagliocca (un fattorino).
(Enrica De Leo)

   
Teatro.org - FEBBRAIO 2005
UN RIMEDIO PER OGNI MALE - recensione di Mario Panelli
 

Maria Teresa Sisto con la sua compagnia Il Guazzabuglio ha portato in scena, nell’ambito del ciclo Gemme della Risata, il testo “Un rimedio per ogni male”. Si tratta di una nuova comicissima commedia in due atti scritta da Colomba Rosaria Andolfi, che ha saputo sapientemente ripescare uno dei suoi primi lavori, ampliandolo e riadattandolo. La commedia si svolge sul filo di una satira amara, si verificano situazioni molto divertenti, a tratti paradossali, che coinvolgono via via alternativamente tutti i personaggi, con la sola eccezione dell’apatico protagonista della vicenda che preoccupandosi solo di se, continua a vivere prigioniero del suo egoismo.